“…tra Cordovado e Venchiaredo, a un miglio dei due paesi,  v’è una grande e limpida fontana  che ha anche voce di contenere nella sua acqua molte qualità refrigeranti e salutari… Son luoghi che fanno pensare agli abitatori dell’Eden prima del peccato…”.

Ippolito Nievo – Confessioni di un italiano

Un paesaggio d’acque unico

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Acqua dolce: oro friulano

L’acqua dolce è il segno distintivo del paesaggio del Friuli Venezia Giulia: dalle Alpi Carniche e Giulie alla Bassa Friulana. Torrenti che attraversano impressionanti forre montane. Fiumi di risorgiva che abbracciano borghi rurali e raccolti centri storici di una pianura silenziosa, dove i riverberi delle rogge si fondono come orditi con le trame di pietra dei rustici, perpetuando atmosfere di una ruralità ordinata e preziosa: solida di valori e di tradizione, liquida di creatività e d’ispirazione.

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In questo paesaggio le acque scorrono sussurrando, donando alla quotidianità e alle cose dell’uomo un’energia rigenerante: autentico tesoro di questa terra, fonte di vita e di economia, patrimonio ambientale di valore inestimabile.

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La montagna: purezza e magiche trasparenze

Le montagne friulane sono la corona ideale di un ricco sistema idrografico caratterizzato da brevi corsi d’acqua, con portate comunque rilevanti. La morfologia e la natura geologica delle anguste valli alpine e prealpine, unite all’elevato livello di wilderness di queste aree, contribuiscono al valore naturalistico e paesaggistico dei fiumi e dei torrenti, spesso incassati in profonde gole calcaree di erosione, che esaltano la limpidezza delle acque, con una tavolozza di trasparenze che digrada dallo smeraldo al turchese.

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Simbolo per eccellenza dei fiumi alpini regionali è il Tagliamento, che già a pochi chilometri delle sue sorgenti in Carnia, si presenta con l’inconfondibile conformazione a canali intrecciati che lo contraddistinguerà anche in pianura, a conferma dell’integrità e della naturalezza del suo alveo.

Cellina, Meduna, Arzino, Fella, Torre, Resia, Natisone sono solo alcuni tra i tanti altri corsi d’acqua che attraversano le Alpi e le Prealpi friulane, quasi tutti compresi nei bacini di Livenza, Tagliamento, Isonzo, fiume annoverato tra i più belli d’Europa, che nasce e scorre nelle valli della vicina Slovenia, “sconfinando” in Friuli solo in pianura, all’altezza di Gorizia, capace di portare il suo incredibile colore alpino fino alla foce nell’Alto Adriatico.

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I Magredi: il deserto delle acque segrete

I Magredi – conosciuti anche come “Grave” – ricoprono buona parte dell’alta pianura friulana, a ridosso dell’anfiteatro morenico. Si tratta di un caratteristico paesaggio, con terreni steppici, reso ancora più suggestivo dagli orizzonti infiniti a sud e a dalle imponenti bastionate delle Prealpi, a nord, che spesso lasciano intravedere scorci già dolomitici.

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Qui l’acqua è assente in superficie, ma è il tesoro nascosto del sottosuolo: i magredi sono infatti conoidi alluvionali aridi e permeabili, con ampi greti ghiaiosi, che filtrano le acque dei fiumi provenienti dalle valli prealpine, cui si aggiungono quelle delle frequenti precipitazioni piovose di questo territorio. Un mondo arido in superficie, ma in realtà un enorme bacino fluviale e imbrifero sotterraneo, un’immensa riserva idrica che riemerge alla luce del sole più a sud, laddove le ghiaie calcaree sono progressivamente sostituite dalle argille impermeabili della media e bassa pianura friulana.

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Le Risorgive: meraviglia di portata mondiale

A valle dei Magredi, in un paesaggio verdissimo di eccezionale valore naturalistico, riaffiora la falda freatica. In questo territorio pianeggiante che si estende dall’Isonzo alle sorgenti del Livenza, per poi proseguire in Veneto, è la linea delle Risorgive, le cosiddette “Risultivis” in friulano, una spettacolare successione di polle, fontanili e brevi fiumi di consistente portata, fin dalle sorgenti, che raggiunge la sua massima intensità nella media pianura friulana, in particolare nelle zone di San Vito al Tagliamento e di Codroipo. Fiumi come lo Stella o il Noncello colpiscono per la limpidezza delle acque e il loro placido e sinuoso scorrere a filo d’erba.

L’imponenza delle risorgive friulane è di livello mondiale e ha eguali soltanto nello Jütland, nell’Idaho e in Bretagna.

La qualità di queste acque, che non hanno ancora lambito i centri abitati, è perfettamente compatibile con le esigenze della trota, che qui vive allo stato naturale e si riproduce in modo ottimale. Non a caso l’acquacoltura del Friuli Venezia Giulia è quasi totalmente concentrata in questo territorio, con impianti e pratiche tesi alla massima sostenibilità ambientale.

Accanto alle risorgive di pianura, il Friuli Venezia Giulia registra anche l’altrettanto spettacolare fenomeno delle risorgive carsiche: straordinarie nel Pordenonese quelle pedemontane del Gorgazzo e del Livenza, nell’area palafitticola del Palù, oggi diventata patrimonio universale dell’UNESCO. Altrettanto interessanti quelle del Timavo, fiume carsico per lo più sotterraneo che, dopo aver percorso chilometri nel sottosuolo e aver modellato la grotta-canyon di San Canziano protetta dall’UNESCO, riemerge in superficie a solo un chilometro dalla foce!